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Calabritto è un piccolo paese nell' alta valle del Sele, dominato dal monte Cervialto (mt 1809). Apparteneva agli Irpini. Nei suoi confini guerreggiò Spartaco. La tradizione vuole che il nome derivasse da una donna (per alcuni di facili costumi, per latri la figlia di un autentico feudatario, per altri ancora una locandiera) di nome "Britta", chiamata, a seconda della versione degli avventori della locanda o dai soldati di Annibale, col grido: "Cala Britta". L'alta valle del Sele fu anticamente popolata da genti di varia stirpe, ognuna delle quali ha lasciato i segni della propria civiltà, segni che affiorano qua e là nei campi, in prossimità dei fiumi, in antiche grotte, lungo il pendii delle colline, che però non hanno quasi mai trovato chi sapesse dare loro il giusto valore archeologico e che il più delle volte sono stati distrutti per ignoranza da quegli stessi uomini che li avevano trovati. Le zone archeologiche di questa stupenda valle sono nella maggior parte ancora da scoprire e richiedono impegno, perizia, tempo e denaro, ma soprattutto passione per questo tipo di indagine. Non si può certamente parlare di una vera e propria zona archeologica nei tenimenti di Calabritto, tuttavia non si può negare che qualche rudere, rinvenuto negli ultimi anni in località Piedelmonte, presenti particolari caratteristiche che evidenziano la sua appartenenza ad antichi sepolcri di lontane epoche e di lontane popolazioni. Tutti i reperti archeologici sono andati per la gran parte distrutti col terremoto del 1980 e non diversa sorte ebbero gli oggetti rinvenuti nei campi che per ignoranza e paura di fastidi furono nascoste o volutamente distrutte. Si parla di anfore, monete, pietre incise. Attraversata dal fiume Zagarone, è messa ai piedi di grandi boschi. In seguito alla peste del 1656, ebbe una esplosione demografica, e il paese prese un nuovo assetto orientandosi verso il castello e la chiesa Madre della SS. Trinità. Sorsero perciò nuovi rioni. I confini territoriali erano in comune con quelli di Caposele fino a quando quest'ultimo non ne chiese la divisione(1279). Calabritto che dal 1229 faceva parte del Prinicipato Citra, nel 1807 passò al Principato Ultra cioè alla Provincia di Avellino. Nel 1884 il comune venne fornito di un funzionale impianto per l'erogazione dell'acqua potabile, mentre già nel 1911 ebbe completa la rete fognaria e infine dal 1920 ebbe la luce elettrica. Nel 1928 il Comune si ingrandì con l'annessione del vicino comune di Quaglietta, che di Calabritto divenne frazione. Durante il secondo conflitto mondiale un violento bombardamento della flotta angloamericana arrecò ingenti danni e causò molte morti. Ha sofferto di vari terremoti che si sono susseguiti in Alta Irpinia: ultimo quello del 1980 che lo ha danneggiato gravemente moralmente e materialmente. Il paese è posto a 460 m sopra il mare e conta circa 3000 abitanti molti dei quali emigrati all'estero per carenza di lavoro e che annulamente ritornano in paese per trascorrere le loro vacanze. L'economia locale si regge sul patrimonio boschivo e su alcune attività del terziario.
Ampiamente praticata è l' agricoltura di sussistenza che produce frutti di qualità pregiata: olio, castagne, vino e nocciole; e non manca chi si è dedicato alla pastorizia e alle attività connesse. Il clima del luogo è asciutto e temperato. L'aria è salubre e l'acqua è pura. Ci sono pertanto tutti i presupposti per trascorrere una splendida vacanza all'insegna della tranquillità,del divertimento (nel corso dell'estate il paese è ricco di manifestazioni folcloristiche) e soprattutto della salute.
Avrete infatti la possibilità di fare delle dolci passeggiate lungo i numerosi sentieri sparsi tra le montagne del comune e che vi condurranno alla scoperta di posti nuovi e suggestivi (Santuario della Madonna della Neve, di Grienzi, della Madonna del Fiume, monte Altillo, Cervialto, Altopiano del Gaudo, Piano Migliato). avanti